Spesso diamo per scontato che quello che vogliamo sia chiaro per tutti e se non lo otteniamo non capiamo perché o pensiamo che gli altri non vogliano collaborare. Una richiesta per essere efficace necessita di precisi step comunicativi.

Quanto volte ci capita di reagire emotivamente in un modo che a pensarci a freddo avremmo voluto evitare! Le emozioni non si controllano, ma si può imparare a gestirle e ad usarle in modo responsabile.

Quanto spesso ci capita di incontrare persone che si occupano solo dei propri obiettivi e non vogliono collaborare! Per ottenere più ascolto e collaborazione serve trovare il beneficio che l’altro può avere ad impegnarsi con noi.

Chi non si è sentito rispondere con questa frase davanti ad una proposta innovativa’?
Di solito non osiamo intraprendere strade nuove perché temiamo di fallire; per poter cambiare serve invece pensare agli errori come a utili opportunità di apprendimento.

Spesso quello che manca per poter imparare qualcosa di nuovo è l’umiltà nel dire “non so”, il dichiararlo ci apre all’apprendimento.

Abbiamo tutti partecipato a riunioni fiume il cui obiettivo non era chiaro, il contributo richiesto ai partecipanti e l’ordine del giorno non erano esplicitati! Più condividiamo gli obiettivi, i tempi e le regole, più le riunioni saranno efficaci!

A chi non è capitato di ricevere un feedback dato malamente o nel momento sbagliato? O di volerne dare uno e trovarsi davanti un muro?
Il feedback è un fondamentale strumento di consapevolezza e apprendimento e parte dall’idea che “tutto si può dire se sai come dirlo”.

A volte ci sembra di essere gli unici a fare le cose bene, a tal punto che viene voglia di gettare la spugna! Per risolvere ed andare avanti non mi serve soffermarmi a giudicare gli altri, ma trovare il modo più efficace di agire.

Una visione condivisa e partecipata permetterà al team di avere una propria identità e senso di appartenenza.

Un leader efficace sa creare quel clima di fiducia che permetterà ai suoi collaboratori di impegnarsi ed essere proattivi.